The Master
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Cineforum

Orario: Martedì 26 Novembre ore 20:45 – la visione sarà guidata dal commento di Roberto Ariodante Petacco
Prezzo: euro 5,00
Regia di Paul Thomas Anderson
Con la partecipazione di Philip Seymour Hoffman, Joaquin Phoenix, Amy Adams, Laura Dern, Jesse Plemons, David Warshovsky
Genere: Drammatico
Informazioni: Durata: 144′ – Data di uscita: 03-01-2013

 

Stati Uniti, 1950. Prigioniero dello stato di sbandamento esistenziale che colpisce i reduci di guerra, Freddie vaga ubriaco e si ritrova su una imbarcazione sconosciuta. A salvarlo è Lancaster Dodd, uomo dall’eloquio facile e dai modi carismatici. Freddie ne resta magnetizzato e si fa convincere a seguirlo nella nascita e nello sviluppo di un movimento pseudofilosofico, di cui il giovane deve diventare testimone e alimentare con il proselitismo. All’entusiasmo iniziale fa però seguito un nervosismo crescente. Freddie resta intrappolato nelle spregiudicate operazioni di Lancaster, che finisce anche sotto accusa ma riesce ad uscirne. I contrasti fra i due si fanno via via più aspri. Quando Lancaster va in Inghilterra, Freddie lo raggiunge ma la sintonia tra i due è ormai compromessa.

Se qualcuno ha bisogno di mettere a fuoco la vicenda con più precisi riferimenti di cronaca, può fare riferimento a Scientology e al ruolo che questo "movimento" ha suscitato e sta suscitando nella società statunitense. L’impressione però è che la soluzione scelta di non entrare palesemente nella citazione di luoghi e persone sia quella giusta. Liberatosi infatti dalle secche della polemica più facile, Anderson scrive un copione duro e compatto e lo mette in scena con straordinaria incisività. Scolpisce due caratteri aspri e inconciliabili, facendone i prototipi di un’America che usciva vincitrice dalla guerra ma aveva da curare profonde ferite umane e esistenziali, da ricucire un tessuto sociale slabbrato e lacerato. Intorno a Freddie e Lancaster, modellati con vigoroso realismo dai due interpreti principali, il regista compatta un ritratto cupo, arrabbiato, visionario affidato a immagini aggressive, nervose, costruite su poesia e rabbia: un affresco che affonda nelle pieghe nascoste dell’anima americana e ottiene risultati che infrangono la convenzione temporale e diventano senza età. Un grande spaccato d’ambiente e della mente, del cuore e della ragione, che non evita qualche passaggio più arrischiato e provocatorio. Il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

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