Trama
Gerusalemme. David è un ragazzo ebreo che, con la sua squadra di ciclismo rivaleggia con quella dell’arabo Ibrahim. Da entrambe le parti si vedono gli altri come nemici su cui primeggiare. Il nonno di David possiede però un oggetto che consente di guardare allo sport in modo diverso. Si tratta della bicicletta di Gino Bartali il quale non ebbe timore di mettere a repentaglio la propria vita, durante la seconda guerra mondiale, per salvare molte centinaia di ebrei dalla deportazione. Sarà anche grazie ad essa che i due potranno prepararsi in modo inatteso per un’impresa sportiva in cui trovarsi dalla parte giusta.
Un film di animazione che parla ai giovani e agli adulti. Guardando al passato per non rinunciare a sperare nel presente per il futuro. Nonostante tutto.
Questo film, come accade in particolare per motivi produttivi ai film di animazione, ha avuto una lunga gestazione e quindi si trova a giungere sul grande schermo in una fase storica in cui la guerra a Gaza sembra non avere dinanzi a sé una data di conclusione. In più la soluzione di due popoli, due stati, sembra sempre più una meta inarrivabile. Si tratta del momento sbagliato si potrebbe pensare. Invece è vero tutto il contrario. È proprio nei momenti più bui della Storia che va tenuta accesa la fiamma della speranza e se lo si fa offrendo ai più giovani un’occasione di riflessione che passi attraverso una narrazione che sappia come sollecitarla senza fare prediche, l’obiettivo non solo è raggiunto ma è degno di riconoscenza.
Spiace che Israel Cesare Moscati, che ha ideato il soggetto e ha scritto con Marco Beretta la sceneggiatura, sia scomparso mentre il film era ancora in fase di produzione perché non è difficile pensare che gli sarebbe piaciuto. Avrebbe apprezzato il modo in cui le due storie (quella di Bartali e quella di David e Ibrahim) si interfacciano avvalendosi di tonalità cromatiche diverse, ricche di significazione. Avrebbe anche potuto apprezzare come la scelta di dare spazio ai disegni della sorellina di David non sia solo un elemento di leggerezza ma ci ricordi le enormi potenzialità della grafica quando deve veicolare un pensiero.
Sono innumerevoli gli elementi che innervano la narrazione che, tra l’altro, ci mette di fronte al rapporto giovani/anziani. Non c’è solo il nonno di David ebreo italiano che conobbe Bartali ma c’è anche la nonna di Ibrahim dotata di astuzia e saggezza. Sono presenti anche le generazioni intermedie (genitori di entrambi e fratello maggiore di Ibrahim) ognuna con i propri pregiudizi di partenza difficili (ma non impossibili) da sradicare.
fonte: MyMovies