Birdman è una black comedy che segue la storia dell’attore Riggan Thomson (Michael Keaton), alle prese con l’allestimento di una nuova, ambiziosa commedia a Broadway, che dovrebbe rilanciarne la carriera ormai prossima al capolinea. Si tratta di un passo molto azzardato sotto diversi aspetti, ma l’uomo, che in passato ha raggiunto il successo nei panni di un supereroe, spera fortemente di ottenere un riconoscimento artistico, per dimostrare a tutti, e in primo luogo a se stesso, di non essere solo una ex stella di Hollywood.
Giovedì 28 maggio – ore 21 – la visione sarà guidata dal commento di Roberto Ariodante Petacco
Prezzo euro 5,00 – Abbonamento per 4 film euro 20,00
Titolo: Birdman : U.S.A.: 2014
Genere: Commedia
Durata: 119′
Regia: Alejandro González Iñárritu
Sito: : www.birdmanthemovie.com
Con: Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma Stone, Naomi Watts, Merritt Wever, Natalie Gold, Joel Garland, Clark Middleton: M. Productions, Worldview
Entertainment: 20th Century Fox: Venezia 2014 – In Concorso 05 Febbraio 2015 (cinema)
Birdman è una black comedy che segue la storia dell’attore Riggan Thomson (Michael Keaton), alle prese con l’allestimento di una nuova, ambiziosa commedia a Broadway, che dovrebbe rilanciarne la carriera ormai prossima al capolinea. Si tratta di un passo molto azzardato sotto diversi aspetti, ma l’uomo, che in passato ha raggiunto il successo nei panni di un supereroe, spera fortemente di ottenere un riconoscimento artistico, per dimostrare a tutti, e in primo luogo a se stesso, di non essere solo una ex stella di Hollywood. Manca poco alla serata della prima quando il protagonista della commedia si ferisce accidentalmente durante le prove e deve quindi essere sostituito in tempi rapidissimi. Dietro suggerimento dell’attrice co-protagonista Lesley (Naomi Watts) e con l’incoraggiamento del suo miglior amico e produttore Jake (Zach Galifianakis), Riggan sceglie con una certa riluttanza Mike Shiner (Edward Norton), una mina vagante che però piace al pubblico e può garantire una buona recensione della commedia. Mentre si prepara al debutto sul palcoscenico, Riggan deve confrontarsi con la fidanzata e co-protagonista Laura (Andrea Riseborough), con la figlia appena 4 uscita da un centro di disintossicazione e sua assistente personale Sam (Emma Stone), e con l’onnipresente ex moglie Sylvia (Amy Ryan), sempre pronta a dare una mano per tenere la situazione sotto controllo. Quanti temi, quante suggestioni, quanti stimoli più o meno palesi offre questo intenso titolo di Inarritu. Il regista messicano entra come un uragano nelle modalità e nella filosofia dell’American Way of Life, allarga i confini della mitologia, spiazza i contorni del visibile e prova a farsi largo nei territori del non comprensibile. Ci sono interrogativi che richiederebbero di tornare agli inizi: chi è l’attore, cosa vuol dire recitare, quale è il senso del successo, della famiglia, del rapporto genitori/figli, dell’incontro tra realtà e finzione. Nelle due ore Inarritu riversa sul copione una materia talmente intensa e corposa quasi impossibile da dipanare, e la affida ad una regia che costringe dentro cornici visionarie l’incontro/scontro tra passioni, sorprese, delusioni, sconfitte, vittorie, rimpianti. E’ un magma incandescente, che gli attori (Keaton/Birdman in primo piano) costruiscono come un puzzle disordinato e impazzito, uno scenario dentro il quale qualunque coerenza scompare e il cinema resta l’unica linea di confine per tenere a freno una razionalità impossibile da controllare. Sceneggiatura deflagrante tra eccessi e follia, luogo abitato da fantasmi e da miraggi di psicologie deviate, il film vive di lampeggianti immagini e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
ACEC